martedì 25 settembre 2012

ED ORA....PIZZA!!!!

Già... dove altro mettere i prodotti del vostro orto se non sulla pasta della pizza?
Partiamo dall'impasto: noi utilizziamo il bimby ed eseguiamo pedestramente quanto indicato sul libro alla voce impasto per pane o pizza e quindi gli ingredienti sono

500 gr di farina;
200 gr. di acqua;
100 gr di latte;
1 cubetto di lievito di birra;
20 gr di olio extra vergine di oliva;
10 gr. di sale;
10 gr. di zucchero.

Sostanzialmente le proporzioni sono identiche se impastate la pizza a mano...ma è più faticoso!

Versate nel boccale acqua latte lo lievito olio zucchero e sciogliete 5 sec a vel. 4 o 5. Aggiungete sale e farina 50 sec a velocità 6 e poi un minuto a velocità spiga. Lasciate lievitare ed ecco a voi l'impasto pronto.

Ora veniamo alla farcitura:

in estate si possono utilizzare i pomodorini freschi appena raccolti nel vostro orto



prendete quelli più maturi, lavateli e tagliateli a metà distribuendoli uniformemente sulla pasta della pizza che avete steso nella teglia.



Aggiungete acciughe, salame prosciutto mozzarella, peperoni melanzane zucchine o qualunque altra cosa vi venga in mente e vi piaccia, infilate in forno a 200 gradi e mangiate!!!!

Un altra pizza classica è fatta con le patate. Tagliate le patate  sottili distribuitele sulla pastta stesa, aggiungete cipolla tagliate sottile, un po' olio e qualche pezzo di mozzarella, infilate in forno a 200 gradi ed anche in questo caso mangiate!!!

Passiamo ora ai metodi di conservazione delle verdure coltivate nel vostro orticello che torneranno utili per l'inverno.

Un classico sono i pomodori pelati, un alternativa sono i pomodori che avevate predisposto per la bruschetta (per questi vi rimando al post "come fare la bruschetta per l'inverno) in entrambi i casi aggiungete i vostri ingredienti preferiti e infilate nel forno a 200 gradi.

Una buonissima alternativa per certi versi estremamente sorprendente per la bontà sono le foglie di barbabietole.



Raccogliete le foglie di barbabietola complete dei gambi, lavatele e tagliatele a piccoli pezzi. Mettetele nei sacchettini in plastica suddividendole  porzioni adeguate alle vostre esigenze quindi congelate.
Scongelatele e quindi mettete  uno strato di pasta per pizza nella teglia


dopodichè  aggiungete le foglie scongelate e aggiungete alcuni pezzi di mozzarella


coprite con un altro strato di pasta per pizza e mettete nel solito forno a 200 gradi


Il risultato sarà una pizza sorprendente. Naturalmente analogo procedimento lo si potrà fare con le coste raccolte, tagliate a pezzi e congelate appositamente per la vostra pizza invernale.-



domenica 23 settembre 2012

FUNGHI PORCINI..UN SUGO A 5 STELLE

Se avete la fortuna di avere uno zio che di tanto in tanto vi porta dei funghi porcini...beh non dovete fare altro che aggiungere i prodotti del vostro orto e il sughetto a 5 stelle è pronto.


regalo... 

Iniziamo dagli ingredienti: un mazzetto di basilico, possibilmente appena colto, una cipolla, due spicchi di aglio, un paio di rametti di rosmarino, un bicchiere di vino bianco, olio extra vergine di oliva quanto basta, una bottiglia di pomodori pelati che avete fatto quest'estate...se ne disponete di idonei per il sugo anche i pomodori freschi hanno un loro fascino... e naturalmente loro i principi dei funghi.

il prezzemolo ancora nell'orto

La ricetta tradizionale parla di 250 gr. di funghi porcini freschi per 4 o 5 persone...datemi retta...più ne avete più ne mettete sulle vostre tagliatelle e più vi leccherete i baffi.

l'olio d'oliva ancora nel campo

Tritate aglio prezzemolo e e rosmarino, mentre fate imbiondire la cipolla che avete tagliato finemente nell'olio di oliva extravergine (per questo vi rimando al post scacchiatura o potatura di sfoltimento degli ulivi).

gli ingredienti

Aggiungete alla cipolla che sta friggendo il trito ed un bicchiere di vino. Pulite accuratamente usando uno strofinaccio... NON LAVATELI NELL'ACQUA... i funghi tagliateli a piccoli quadrati e metteteli con il resto degli ingredienti a soffriggere. Aggiungete il pomodoro e continuate a soffriggere per 20 25 minuti a fuoco lento facendo evaporare l'acqua dei pomodori. Se volete potete aggiungere dei pinoli (consigliato) o delle olive.

il sughetto mentre cuoce

Passiamo ora alle tagliatelle... certo quelle del supermercato di buona qualità sono eccellenti...ma volete mettere le tagliatelle della nonna??? che anche se non si chiama Pina è bravissima lo stesso??? Siamo fortunati oltre allo zio che ci porta i funghi, abbiamo la nonna che ci fa le tagliatelle fatte in casa!!!


te tagliatelle

Cuocete le tagliatelle, quando sono ancora un po' al dente scolatele, e passatele in padella con una parte di funghi.
Mettete il tutto nel piatto di portata e ricoprite con il resto dei funghi per una funzione coreografica...


il risultato finale.

buon appetito e grazie allo zio ed alla nonna!

venerdì 21 settembre 2012

STEVIA REBAUDIANA

La stevia Rebaudiana  è una pianta perenne, che non resiste al gelo e teme particolarmente i climi molto freddi. 

Per questo è consigliabile la sua coltivazione in vasi che d'inverno possono essere riposti in luoghi con clima più confortevole.

Preferisce terreni smossi e quindi e poco consigliata nei terreni coltivati a prato; gradisce un clima soleggiato o semisoleggiato.-

E' possibile riprodurla con i semi o per talea con discreto successo.

la pianta.

La pianta è conosciuta da secoli tra le popolazioni indigene del sudamerica che la utilizzano sia come dolcificante che come medicinale.
In Europa, fino al 2010 ne era consentito l'uso come integratore dietetico e non come ingrediente o additivo alimentare, in quanto si riteneva contenesse sostanze cancerogene, ma dal 2010, l'Unione Europea ne ha stato consentito l'uso anche come "food additive".

particolare della pianta

Questo fatto, considerando che la stevia è stata utilizzata per secoli nei paesi dell'america latina senza incrementi apprezzabili sull'aumento dei casi di malattie, ha fatto pensare a lungo si trattasse di un enorme cospirazione delle multinazionali dei dolcificanti.-

Ma passiamo ora alla coltivazione di piccole quantità, utili ad uso familiare o di semplice passione.

Acquistate la vostra piantina da vivaisti competenti e fatela crescere come detto in un vaso annaffiandola costantemente e possibilmente smuovendo il terreno del vaso.

Quando sufficientemente alta, tagliate i rami, metteteli a seccare magari in un sacchetto per il pane o in un sacco di tela in modo che si secchino senza marcire.

i rami con le foglie essiccati

Una volta seccate staccate le foglie, macinatele ed utilizzate quanto ottenuto come dolcificante.

le foglie essiccate


utilizzate un comunissimo macinino per tritarle

Dopo la macinatura è possibile che la vostra stevia non si presenti completamente polverizzate, quindi utilizzando normalissimo passino, potete ulteriormente selezionare solo la polvere di quanto macinato.-

pulitura della polvere
ed ecco il risultato finale.


La stevia, ha un potere dolcificante tra 150 e 320 volte quello del saccarosio e quindi ne occorre una quantità assolutamente inferiore.

quantità corrispondente circa ad un cucchiaino di normale zucchero

Considerazione: 

non ho alcun interesse a parlare della questione del boicottaggio, ma il fatto che sia stata a lungo osteggiata una pianta che che dolcifica con zero calorie, non provoca carie, non necessita di zuccherificio per la raffinazione, può essere  utilizzata dai diabetici, mi fa venire più di un sospetto.

Leggendo in giro per i vari siti ho scoperto una cosa interessante sempre a questo riguardo: lo stevioside ha una particolare stabilità chimica, il che significa che passa inalterato nel tratto gastrointestinale dell'uomo e quindi non da assuefazione, non crea dipendenza e non da problemi ai diabetici.

Non so se tutto questo sia vero, l'ho letto in giro per i vari siti, senza trovare alcuna teoria contraria, e questo incrementa ulteriormente il sospetto della cospirazione.

Un ultima considerazione riguarda il fatto che ad osteggiare la stevia siano principalmente  le grandi multinazionali e le industrie farmaceutiche. 

Le prime con evidente interesse  ad utilizzare dolcificanti  che danno assuefazione e dipendenza, le seconde per gli imperi economici che si possono costruire intorno alla "dolcificazione" degli alimenti per diabetici.

Dette tutte queste cose, non ho nessuna intenzione di convincere nessuno a fare nulla... solo che come scriveva un vecchio vate dell'appennino tosco emiliano..."ho eroi poveri...e che si chiedono troppi perchè!".

Un ultima raccomandazione, NON ESAGERATE NEL SUO UTILIZZO, ma rispettate le dosi consigliate dalla FAO e dall'OMS che hanno stabilito una dose massima giornaliera di 2mg/kg di peso corporeo di steviolo. 
Quantità naturalmente soggetta a variazioni.




martedì 18 settembre 2012

SCACCHIATURA O POTATURA DI SFOLTIMENTO DEGLI ULIVI

Procedere alla scacchiatura o alla cosiddetta potatura di sfoltimento degli ulivi è un operazione indispensabile che dev'essere eseguita con particolare cura ed un minimo di esperienza che  è possibile ottenere  facendo molta... ma molta attenzione alle tecniche utilizzate dagli anziani olivicoltori che a loro volta hanno imparato dai loro nonni.

un esempio di filari di ulivi tipici della zona della sabina

Bisogna aprire gli occhi guardare e assorbire le tecniche... per quanto siano coscienziosi e consapevoli della necessità di tramandare le tecniche di scacchiatura, tralasceranno per colpa o con dolo, alcuni particolari che sono estremamente importanti.

Non tutti però hanno la fortuna di poter assistere persone competenti mentre intervengono sulle piante di ulivo e quindi ecco alcuni suggerimenti che, sebbene non esaustivi ne scientificamente provati,  spero possano aiutare in questo tipo di operazione.

La regola generale per la potatura di sfoltimento è quella secondo cui bisogna pulire la pianta da tutti i rami improduttivi che infoltiscono l'interno della pianta stessa in modo da consentire ai raggi del sole di raggiungere i rami produttivi.

Naturalmente una buona scacchiatura prevede la pulitura del tronco e dei rami che nascono ai piedi della pianta.

Se il vostro ulivo è solamente decorativo un occhio di riguardo oltre che alla produttività bisognerà darlo alla forma e quindi sarà necessario procedere alle operazioni, non solo tenendo conto delle regole che qui di seguito andrò ad elencare, ma anche della forma che volete dare alla vostra pianta.-

Se possedete un uliveto di piccole dimensioni che non necessita quindi dell'intervento meccanico ecco come procedere:

inizieremo a tagliare quei virgulti inutili che spuntano dalla base del tronco, proseguendo ad eliminare  quelli presenti sul tronco stessso.-

i rami improduttivi sul tronco

altro esempio di rami improduttivi da eliminare

Successivamente, eventualmente aiutandoci con una scala, taglieremo tutti i cosiddetti succhioni, tenedo presente che stiamo considerando una pianta di media età e ancora vigorosa.


Se necessitate di alcuni rami per il ringiovanimento della pianta, occorrerà valutare attentamente  quale ramo tenere tenendo presente della forma che si vorrà dare alla nostra pianta.

Fatto questo primo intervento "grossolano" inizieremo la sfoltimento di tutto quello che c'è di improduttivo all'interno della pianta in modo da consentire alla luce di penetrare.

Infine  puliremo la pianta dai rami secchi e dalle  branchette improduttive  ed esauste facili da riconoscere in quanto si tratta di rami piccoli rinsecchiti che normalmente si trovano in zona d'ombra.

la pianta prima della scacchiatura

un ramo che presenta alcune parti secche

la pianta vista dall'interno

altra "vista della pianta con i rami improduttvi

la pianta a potatura inziata

la parte interna ripulita dei rami improduttivi

Fatte tutte queste operazioni, la pianta ringrazierà, il sole raggiungerà ogni singolo ramo produttivo e la raccolta delle olive sarà sicuramente facilitata.-

Per l'esecuzione della scacchiatura è importante l'utilizzo di attrezzatura di primissima qualità: forbici da potare classiche, forbici a cricchetto per i rami un po' più spessi, eventualmenteun seghetto per rami ancor più grossi anche se ad onor del vero in questo post volevo solo trattare lo sfoltimento e non la potatura vera e propria.

Tecniche di taglio: il taglio dev'essere netto preciso e il ramo dev'essere tagliato radente al tronco  in corrispondenza della linea che segna il suo luogo di nascita.

Non bisogna lasciare per nessuna ragione un pezzo di ramo sporgente dal tronco, dalle nostre parti detto "naso" in quanto da lì la stagione prossima nasceranno numerosissimi rametti.


rami da togliere

rami da togliere

lo stesso ramo dopo la pulitura, si evidenziano alcune scacchiature mal eseguite nel passato

il ramo pulito completamente


un altro ramo da pulire

dopo la pulizia. Qui sono ancor più evidenti che nell'esempio precedente, scacchiature eseguite in precedenza che non hanno tenuto conto della regola del taglio più a filo che sia possibile e sopratutto della necessità che il taglio sia netto 


esempio di taglio abbastanza ben fatto 

esempio di taglio eseguito in passato assolutamente sbagliato. 

Note:

le branchette produttive non vanno accorciate perchè è  proprio sulla punta che nasceranno fiori e olive. Se si decide di tagliarle si tagliano dalla base e basta.

meglio sfoltire poco se si è poco esperti...l'anno prossimo andrà meglio...tra due anni meglio ancora.

meglio sbagliare di proprio che affidarsi a pseudo florovivaisti o potatori improvvisati. Se fate toccare le vostre piante fatelo da chi siete certi sia capace.

Impollinatura: non tutti gli ulivi fanno tutto da soli (il tipo frantoio mi pare  di si) per gli altri occorre mettere nei filari del vostro uliveto qualche piante con capacità impollinatrici. Queste piante, che avranno resa minore sono indispensabili per la resa di tutte le altre.

Attenzione a come mettete la scala:  come dicevano gli anziani delle mie parti ulivi e fichi sono piante che tradiscono... fate molta attenzione quando appoggiate la scale su di un ulivo... per cadere e farsi male ci vuole un secondo.

Per tutto il resto e come sempre le regole di buon senso valgono sempre...  tagliate con criterio e gradualmente!


mercoledì 12 settembre 2012

RICETTA PER MELE "UN PO ANDATE"


Gli alberi di mele che abbiamo nel nostro orto quest'anno hanno fatto decisamente il loro dovere con una buona produzione.

Naturalmente poichè non gli ho fatto alcun trattamento alcune sono risultate bacate altre presentavano i segni di una tremenda grandinata che ha colpito la ridente cittadina in cui abito.

la sbucciatura delle mele

Fatta la selezione tra le mele belle, quelle da mangiare subito e quelle diciamo così  un po' andate ecco una ricetta per utilizzarle con risultati eccellenti.

Prendete le mele, eliminate la parte marcita sbucciatele e tagliatele a pezzettini.

le mele tagliate a pezzi

Mettete sulle mele una pochino di burro (lo preferisco alla margarina) cospargendo il tutto con zucchero di canna.


l'aggiunta di zucchero di canna

Aggiungete i pinoli e se volete l'uvetta secca

pinoli uvetta 
Mettete a cuocere nel forno tradizionale per circa 10 o 15 minuti e servite tiepido.

All'atto della consumazione, qulcuno ha avuto l'idea geniale di aggiungere della  panna: il massimo!!!!!!

ed ecco il risultato finale.

ANTIPASTO MELANZANE PER L'INVERNO

Ecco un antipasto classico utilizzabile anche per l'inverno.
Raccogliete le vostre melanzane dall'orto, sbucciatele e tagliatele a fette abbastanza sottili. Fatele grigliare ma se non disponete di una piastra potete serenamente friggerle con pochissimi...meglio niente... olio nella padella.-

la grigliatura delle melanzane


Una volta grigliate se le volete conservare per l'inverno ed occupare poco  spazio all'interno del vostro ormai già strapieno congelatore, mettetele nei sacchetti sottovuoto con l'apposito macchinetta.-

la macchina del sottovuoto all'opera

le melanzane sotto vuoto


Quest'inverno, scongelate le vostre melanzane, disponete su di un piattino, un filo di olio... due capperi... un po' di prezzemolo... eventualmente  qualche alice...et voilà  un antipasto dal profumo di estate  è pronto.-

l'antipasto pronto.

lunedì 10 settembre 2012

COME CONSERVARE LA PEPERONATA PER L'INVERNO

I peperoni sono buonissimi!!! Ma se voi nel vostro orto ne mettete tanti... beh c'è il problema che maturano tutti insieme e a meno che non li vendiate... non si sa bene cosa farne.

Quelli più lunghi ancora verdi vanno benissimo per essere fatti ripieni di carne e conservati in congelatore, ma di questo ne parleremo in un altro post, gli altri sono buonissimi in peperonata... ma anche  la peperonata ha il problema della conservazione invernale.

Intanto iniziamo a fare la peperonata.


i peperoni lavati e tagliati con qualche rapa, basilico e fiori di zucca Lavati e tagliati i
Prendete i peperoni. li lavate li tagliate a pezzi. Io ci ho aggiunto una cipolla (indispensabile) qualche rapa, dei fiori di zucca tagliati finissimi, e qualche foglia di basilico (per questi ultimi ingredienti "de gustibus"...!!!)


i peperoni mentre soffriggono

Terminata la cottura, mettete i peperoni ancora caldi nei vasetti sterilizzati e li fate bollire a bagno maria per 20 minuti lasciando poi freddare l'acqua con i barattolini.-

ecco il risultato
 Quest'inverno sarà sufficiente rovesciare il contenuto dei baratto riscaldare a fuoco lento e gustarvi una delizia dal sapore dell'estate.-